Il recente attacco al candidato alla presidenza della regione, Filippo Callipo, è frutto di vigliaccheria ma anche, cosa più grave, di una strategia mirata a colpire la democrazia nella nostra regione. E' gravissimo che ciò si verifichi proprio nel momento, quello elettorale, in cui la democrazia si dovrebbe manifestare. Sembra un rituale che negli anni ha colpito tanti, troppi, tra cittadini, imprenditori, sindacalisti, studenti, preti, amministratori ed altri in maniera assolutamente bipartisan.
E' un momento particolarmente difficile per la nostra amata regione. E' vero che, qui, fatti inconcepibili sono all'ordine del giorno come in un ciclico infinito ripetersi, ma non si può rinunciare per questo al desiderio di una normalizzazione. Oltretutto, cosa più inquietante, come un classico copione, è il fatto che la melma stia salendo tutta in superficie. E ciò si verifica proprio in concomitanza con l'inizio della campagna elettorale.
Dalla rivolta degli sfruttati immigrati di Rosarno, alle bombe e intimidazioni ai magistrati di Reggio Calabria, ai salti da un partito all’altro, alle minacce di morte verso Pippo Callipo.
Abbiamo dunque la riprova - o almeno la chiara percezione - che quando la politica si muove, tutto appare muoversi intorno ad essa. Appare come una grande chiamata alle armi, nella quale certi poteri forti si mobilitano con il solo e unico obiettivo di vincere. E non si ammettono discussioni. Gli avversari possono diventare nemici, gli uomini comuni merci di scambio, la Calabria terra di conquiste e spartizioni.
I poteri forti esistono ovunque ed ovunque le competizioni politiche possono essere dure, ma da noi non c'è traccia di regole e non c'è traccia di un senso del limite e del decoro. Manca la democrazia.
Le mafie puntano sui candidati che sembrano loro vincenti o che, se perdenti, possono più facilmente rientrare in logiche di compromesso bipartisan e di vantaggi sui tavoli del potere. La mafia ed i poteri forti temono la democrazia, perchè sanno guardare sempre più avanti degli altri. Loro guardano lontano e tentano di bloccarla, spesso purtroppo riuscendoci.
Porgiamo la nostra solidarietà a Pippo Callipo, persona stimabile, imprenditore serio, che deve rimanere in campo per portare avanti il suo progetto.
Nessuno cittadino mai deve piegarsi a minacce o intimidazioni, siano esse mafiose o di altro tipo, se crede di poter dare un contributo alla terra che ama.
Nel dare la nostra piena solidarietà al Cavaliere Callipo, invitiamo tutti i candidati, non solo quelli alla presidenza della regione ma anche quelli al consiglio regionale, dove spesso l’infiltrazione mafiosa è più evidente e determinante, a dire apertamente no al voto di scambio ed ai compromessi con il malaffare. Siate coscienti per voi e per i vostri figli, dite no alla ‘ndrangheta. Ed a nulla vale il ragionamento "se non appoggeranno me appoggeranno un altro candidato". Siate liberi ed abbiate autocoscienza. Rifiutatevi di avere sulla coscienza le morti fisiche, intellettuali e morali di tanti altri calabresi. Parlate, voi candidati, sempre nelle vostre convention contro la ‘ndrangheta e le sue manifestazioni, ma sopratutto lavorate ed agite concretamente per questo.
Ci auguriamo, infine, che i candidati guardino in questa competizione solo alla Calabria degli onesti, dando ad essa segnali chiari, precisi e coraggiosi. Quella degli onesti è la maggioranza dei calabresi. Quella farà vincere la Calabria.
Nessuno si permetta mai di arrendersi e desistere da queste convinzioni. Nessuno si permetta alcun passo indietro, né evidente, né nel suo intimo, dandola vinta alla barbarie e alle catene della paura. Altrimenti, si farà sempre del male al nostro futuro e al futuro della nostra splendida terra.
Nessun cittadino, mai, deve piegarsi a minacce o intimidazioni siano esse mafiose o di altro tipo se crede di poter dare un contributo alla terra che ama.
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