sabato 14 novembre 2009

Calabria: la comunicazione del malaffare è inequivoca

Ma è necessario un cambiamento


Dai contenuti alle modalità di comunicare della malavita, tutto sembra chiaro: in Calabria le forze democratiche sono minacciate con vigliaccheria.

Il recente "messaggio" al consigliere comunale Andrea Ranieri non lascia spazio ad equivoci: il tuo modo di agire ci costringe ad eliminarti - si vuole intendere - e lo si può fare facilmente. Con la stessa facilità con cui si è depositato una testa di capretto mozzata di fronte la casa del consigliere. Si tratta di una grave intimidazione ad un esponente delle istituzioni e segna un nuovo passo in avanti del malaffare a Catanzaro.

Preoccupante è il ripetersi di simili eventi nel capoluogo di regione dove il tessuto sociale e quello civile diventano sempre più problematici e fragili. Ci spaventa il rischio di un punto di non ritorno che questa escalation può comportare.

Occorre interrogarsi sugli interessi criminali che ruotano attorno alla città di Catanzaro e sull’adeguatezza degli strumenti di contrasto al mondo dell’illegalità con un intervento maggiore, lungimirante e responsabile delle istituzioni nazionali. Si avverte la necessità di un'analisi profonda del tessuto civile in cui questi fatti si verificano, quello calabrese, che conferma tristemente di essere fragile.

Va la nostra solidarietà piena al consigliere Andrea Ranieri e alla sua famiglia per la meschina intimidazione. Ci auguriamo che le autorità competenti possano nel più breve tempo possibile individuare le cause e le responsabilità, per riaffermare i principi di democrazia violati nel capoluogo.

sabato 7 novembre 2009

CASO CARCHIDI: NON CHINARE LA TESTA

Minacce inaccettabili, tanto più perche’ indirizzate all’intera categoria sindacale.

Le esternazioni delle settimane scorse di Daniele Carchidi (Nidil - Cgil) avevano denunciato la totale inaffidabilità dell’azienda Phone Media, incapace di rispondere alla crisi: «innanzi ad una crisi di siffatte proporzioni non e’ nelle condizioni di presentare un serio piano di sviluppo», aveva affermato Carchidi. Il risultato di una politica probabilmente orientata solo al contenimento dei costi e’ ad oggi il mancato pagamento delle mensilità di agosto, settembre ed ottobre ai dipendenti.

I numeri sono ingenti, con 2500 persone a rischio.


Il ritardo nel pagamento degli stipendi e le denunce sulle condizioni igienico sanitarie dei posti di lavoro non sono per altro un problema solo in Calabria, ma in altre sedi in Italia e all’estero.

All’impegno di Carchidi ha fatto seguito la minaccia dei giorni scorsi: il sindacalista e’ stato invitato a “stare alla larga da Phonemedia”. Un messaggio del genere dovrebbe spingere anche i cittadini ad assumere una posizione in senso contrario, di denuncia ed indignazione. In ballo ci sono tante vite costrette gia’ al difficile compromesso di un lavoro, non cosi’ gratificante e chiuso nella durezza del precariato.


Viene spontaneo chiedersi con quale etica, con quale rispetto per i diritti dei lavoratori e della dignita’ umana sia stato possibile tutto cio’.

Ulixes ritiene doveroso unirsi alla solidarieta’ nei confronti dei lavoratori e del sindacalista Daniele Carchidi, vittime di un modo insensato di pensare la democrazia e di fare impresa al sud. Seguiremo gli sviluppi della vicenda e ci associamo pienamente ad una battaglia di democrazia e di lotta contro ogni forma di illegalita’, sciacallaggio e abuso.

ASSOCIAZIONE UNIVERSITARIA CALABRESE ULIXES