sabato 7 novembre 2009

CASO CARCHIDI: NON CHINARE LA TESTA

Minacce inaccettabili, tanto più perche’ indirizzate all’intera categoria sindacale.

Le esternazioni delle settimane scorse di Daniele Carchidi (Nidil - Cgil) avevano denunciato la totale inaffidabilità dell’azienda Phone Media, incapace di rispondere alla crisi: «innanzi ad una crisi di siffatte proporzioni non e’ nelle condizioni di presentare un serio piano di sviluppo», aveva affermato Carchidi. Il risultato di una politica probabilmente orientata solo al contenimento dei costi e’ ad oggi il mancato pagamento delle mensilità di agosto, settembre ed ottobre ai dipendenti.

I numeri sono ingenti, con 2500 persone a rischio.


Il ritardo nel pagamento degli stipendi e le denunce sulle condizioni igienico sanitarie dei posti di lavoro non sono per altro un problema solo in Calabria, ma in altre sedi in Italia e all’estero.

All’impegno di Carchidi ha fatto seguito la minaccia dei giorni scorsi: il sindacalista e’ stato invitato a “stare alla larga da Phonemedia”. Un messaggio del genere dovrebbe spingere anche i cittadini ad assumere una posizione in senso contrario, di denuncia ed indignazione. In ballo ci sono tante vite costrette gia’ al difficile compromesso di un lavoro, non cosi’ gratificante e chiuso nella durezza del precariato.


Viene spontaneo chiedersi con quale etica, con quale rispetto per i diritti dei lavoratori e della dignita’ umana sia stato possibile tutto cio’.

Ulixes ritiene doveroso unirsi alla solidarieta’ nei confronti dei lavoratori e del sindacalista Daniele Carchidi, vittime di un modo insensato di pensare la democrazia e di fare impresa al sud. Seguiremo gli sviluppi della vicenda e ci associamo pienamente ad una battaglia di democrazia e di lotta contro ogni forma di illegalita’, sciacallaggio e abuso.

ASSOCIAZIONE UNIVERSITARIA CALABRESE ULIXES

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