sabato 14 novembre 2009

Calabria: la comunicazione del malaffare è inequivoca

Ma è necessario un cambiamento


Dai contenuti alle modalità di comunicare della malavita, tutto sembra chiaro: in Calabria le forze democratiche sono minacciate con vigliaccheria.

Il recente "messaggio" al consigliere comunale Andrea Ranieri non lascia spazio ad equivoci: il tuo modo di agire ci costringe ad eliminarti - si vuole intendere - e lo si può fare facilmente. Con la stessa facilità con cui si è depositato una testa di capretto mozzata di fronte la casa del consigliere. Si tratta di una grave intimidazione ad un esponente delle istituzioni e segna un nuovo passo in avanti del malaffare a Catanzaro.

Preoccupante è il ripetersi di simili eventi nel capoluogo di regione dove il tessuto sociale e quello civile diventano sempre più problematici e fragili. Ci spaventa il rischio di un punto di non ritorno che questa escalation può comportare.

Occorre interrogarsi sugli interessi criminali che ruotano attorno alla città di Catanzaro e sull’adeguatezza degli strumenti di contrasto al mondo dell’illegalità con un intervento maggiore, lungimirante e responsabile delle istituzioni nazionali. Si avverte la necessità di un'analisi profonda del tessuto civile in cui questi fatti si verificano, quello calabrese, che conferma tristemente di essere fragile.

Va la nostra solidarietà piena al consigliere Andrea Ranieri e alla sua famiglia per la meschina intimidazione. Ci auguriamo che le autorità competenti possano nel più breve tempo possibile individuare le cause e le responsabilità, per riaffermare i principi di democrazia violati nel capoluogo.

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